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Da Dubai in Italia in moto: diario di viaggio
Comincia oggi il diario di viaggio di Desirè, Stefania, Davide ed Alessandro, partiti da Dubai il 10 aprile, in moto, per arrivare in Italia. Attraverseranno l’Iran, la Turchia e la Grecia.
Ottavo giorno
Passati dalle rigide temperature delle montagne innevate al mare, abbiamo apprezzato il tepore della primavera, che ha reso estremamente piacevole il tragitto costiero tra Trabzon e Samsun.
Da lì ci siamo avventurati nell’entroterra fino alla storica ed incantevole Amasya, dove abbiamo trovato sul nostro percorso le prime testimonianze di un passato Romano. Una passeggiata lungo il fiume e le affollate vie del centro ha fatto emergere tutto il suo fascino.
Domani, per la prima volta, ci affacceremo sul mare di Marmara ed avremo la possibilità di vedere l’Europa; “l’attesa del piacere è essa stessa un piacere”. Cit.
Settimo giorno
Siamo arrivati a Trabzon. Partiti in una mattinata dal freddo pungente, che è andata pian piano scaldandosi, come il rapporto con la Turchia; ma niente a che vedere con i vicini iraniani. Siamo stati fermati 4 volte ai posti di blocco della polizia (talvolta in borghese), ma non ci hanno creato problemi; siamo italiani e il Milan e la Juventus sono sempre validi lasciapassare. Speriamo che duri.
Siamo saliti, per raggiungere il Mar Nero, fino a toccare la neve come previsto. Oggi, senza il vento, è stato un bel guidare, riuscendo finalmente ad abbozzare qualche timida “piega”. La moto è ok. Forse il solo aver pulito e lubrificato la leva del cambio gli ha fatto recuperare tutta la sua corsa, permettendo tutti gli innesti.
Trabzon è una città caotica; niente di nuovo. La vista del mare ci fa render conto che un altro passo avanti l’abbiamo fatto.
Quinto e sesto giorno
Due giorni intensi. Siamo partiti da Qazvin con freddo e vento, e per tutto il giorno abbiamo sofferto. Dopo mezzogiorno è iniziata la pioggia intensa, e non è mancata neppure la grandine. Qualche sosta per scaldarci con un po di te, e nel pomeriggio, dopo aver attraversato il lago, siamo arrivati nella caotica Urumia.
Questa mattina, di buon ora, siamo ripartiti in direzione Turchia sempre accompagnati dalle rigide temperature. Avvicinando la dogana, ci rendevamo conto che stavamo lasciando un territorio ed una popolazione che sono state, per noi, una gradevolissima sorpresa. Il garbo, la disponibilità e la gentilezza iraniane sono state un’esperienza che non dimenticheremo.
Questo il nostro pranzo di oggi.
Giunti in dogana, le pratiche sono state tutto sommato veloci, anche se gli imprevisti non sono mancati (perquisizione della moto), e l’accoglienza turca non è stata delle più calorose. Siamo stati fermati tre volte dalla polizia in soli 100km. Domani ci avvicineremo al mar Nero sperando in temperature meteo, ed “umane”, più clementi.
Arrivati in Turchia, la vista del Monte Ararat ci ha scaldato il cuore: un altro traguardo raggiunto!
Quarto giorno
Oggi la giornata è iniziata con la visita alla moschea dell’Imam ad Esfahan; sia la città che la Moschea danno l’impressione che il tempo si sia fermato almeno 40 anni fa. Affascinante!
Il resto della giornata è trascorso sul leitmotiv dei giorni scorsi; paesaggi da National Geografic, popolazione gentile ed ospitale oltre ogni immaginazione e poi il vento, tanto ma tanto vento che anche oggi ha reso pesante la guida. Le temperature iniziano a scendere in modo considerevole, tanto che da domani le minime arriveranno intorno agli zero gradi. Lo sapevamo, eravamo preparati, ma le soffriremo ugualmente.
Stanotte divideremo la stanza a causa di un “ospite” non previsto (un topo).
Domani si parte presto perché la tappa che ci porterà a Urmia è di quasi 700km.
Buona notte!
Terzo giorno
La giornata è iniziata con la visita in hotel di una amica iraniana, Mina, che ci ha aiutato ad organizzare questo viaggio e ad ottenere i visti per l’ingresso in Iran.
Partiti da Shiraz dopo una piovosa nottata siamo arrivati a Esfahan passando per Persepolis.
Anche oggi i panorami incredibili dell’Iran ci hanno meravigliato. Vallate immense dove ciò che stupiva era l’assenza di vita. L’unica nota negativa è stato il forte vento che ci ha accompagnato e importunato per tutto il viaggio.
Secondo giorno
Siamo arrivati ieri sera tardi in hotel, a Shiraz, a causa di una partenza in ritardassimo da Bandar Abbas: fare l’assicurazione è stata un’impresa.
La gentilezza e la disponibilità degli iraniani ci hanno stupiti.
Finalmente siamo riusciti a partire e, a parte i panorami mozzafiato, abbiamo preso nell’ordine: caldo, vento, pioggia (tanta), e freddo (tantissimo). Siamo partiti con 38 gradi e siamo arrivati con 9.
Mentre Alessandro era impegnato a fare le assicurazioni, noi siamo stati invasi da persone che volevano fare foto e guardare le nostre moto.
Primo giorno
La nave che dagli Emirati ha attraversato lo stretto di Hormuz e ci ha portato in Iran, non aveva come punto di forza né l’igiene, né il servizio.
Nonostante i sacchi dell’immondizia sui sedili, abbiamo optato per dormire sulle panchine all’aperto.
Non era disponibile un servizio, tipo ghostbusters, che tenesse buone le creature con le zampette.
Toilet…passiamo oltre.
Arrivati in orario alle 9 del mattino a Bandar Abbas, abbiamo dovuto attendere sino alle 15 per completare tutte le procedure di immigrazione e sdoganamento delle moto. L’umidità e il caldo pestiferi hanno complicato il tutto, anche se per 40 euro un “local agent” ci ha velocizzato le procedure.
Abbiamo condiviso tutto il viaggio con tre famiglie (due tedesche e una francese) che, separatamente, avevano la stessa meta: il giro del mondo!
Ora siamo in hotel anche se ci manca l’assicurazione temporanea per le moto; oggi era tardi, ci penseremo domani.
Una doccia era proprio necessaria.

mahtab gharakhan
April 16, 2018 at 10:19 am
Wooow enjoy rest of your travel 😃😍😍😍